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Tutti i designer da tenere d'occhio visti ad Astana.

Astana, giovanissima capitale kazaka, ha ospitato la diciottesima edizione della fashion week, fra numerosi eventi e progetti a livello internazionale. Nonostante si tratti di una città in continua trasformazione, Astana si può considerare fra le più interessanti mete per chi vuole investire; è infatti popolata da businessmen (ma soprattutto businesswomen) e la sensazione che si ha è di una città che non si ferma mai, dedita allo sviluppo e all’investimento al cento per cento. Dopotutto, l’Expo 2017 ha dato una grande spinta alla città che si sta inserendo sempre di più nel panorama internazionale e politico, visti i recenti accordi datati un anno fa con l’Onu.

Tutto questo energico sviluppo si può riscontrare nello spirito della Kazakhstan Fashion Week che quest’anno, dopo il successo dell’edizione precedente, ha aperto le porte a due designer italiani, Salvatore Vignola e Federico Barrazzo, supportati entrambi dal progetto KKapsule by Korlan Madi. Ma non solo; la presenza dello IED con il progetto Fashion for Future seguito da Giovanni Ottonello e Olga Myelkova sottolinea ancora di più la voglia di inserirsi fra le principali fashion cities dell’Est.

In generale, oltre a qualsiasi considerazione su ogni singolo designer, si nota l’attenzione e il continuo legame con la tradizione del costume kazako, simbolo di una cultura molto antica, a cui ogni abitante è legato. Talvolta il rischio è di rimanere troppo legati al costume e meno alla moda ma l’intenzione di Irina Baizhanova, fondatrice della KFW, è proprio di unire i due mondi per creare un risultato nuovo, fra il mondo tradizionale e la moda contemporanea, rispecchiando lo spirito di sviluppo e la voglia di investire del paese.

  • Mandarin
    Mandarin è un brand basato principalmente sulla maglieria disegnata e creata a mano. Questa attenzione esclusiva su una tipologia di prodotto rende unico il marchio nel mercato kazako che meriterebbe più successo anche a livello internazionale.

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  • One To One
    Il design di questo brand è affascinante e divertente allo stesso tempo, fra variazioni di lunghezze ed esercizi di stile principalmente sui decori. Lo stile è decisamente lontano dalla tradizione vista in altre sfilate e rende fresca la collezione; il must-have della SS18 è un delizioso minidress caratterizzato da rouches vittoriane.

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  • Salvatore Vignola
    Salvatore Vignola è un talento puramente creativo. Mano a mano che le stagioni procedono, la sua visione si definisce meglio: ironia, glamour, riferimenti circensi si uniscono in un mondo fiammeggiante e affascinante che risalta per la sua unicità. La collezione è perfetta a livello editoriale con i suoi bellissimi riferimenti del passato, tra cui l’Hollywood glamour degli anni 40, in primis Jean Harlow.

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  • Fashion for Future – IED
    Il progetto include giovani studentesse kazake che sono state selezionate dall’Istituto Europeo di Design per sfilare alla KFW. Le collezioni variavano da palette soft a menswear dal design urban, passando per citazioni fetish di vinile. Un’idea interessante che potrebbe continuare nel corso delle prossime stagioni in modo da aprire la strada a nuovi designer: il supporto ai giovani talenti, anche per le fashion week estere, è un plusvalore fondamentale.

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  • The B by Federico Barrazzo
    Federico Barrazzo è uno degli esempi più soddisfacenti per chi si occupa di talenti. Laureato allo IED in Fashion styling e con alle spalle un brand fondato due anni fa, il suo approccio alla moda è pratico, veloce, fresco. The B segue un’ottima direzione e il successo di vendite nello showroom kazako (creato ad hoc) non può che confermare la teoria. Ciò che rende interessante il brand è il focus su una dimensione daywear ma chic che può essere ancora ampiamente esplorata: dopotutto, il mercato effortless chic è un perfetto trait d’union per la parte commerciale e la parte creativa; da seguire l’ottimo esempio dei brand parigini più amati. Federico e la sorella Benedetta, fondamentale supporto razionale per il brand, formano un duo interessante; sicuramente, questa collezione ha aperto le porte a potenziali novità future.

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  • Samidel
    Samidel è un brand elegante che vuole unire couture e prêt-à-porter. Il successo è innegabile soprattutto per l’uso delle grafiche tradizionali in modo inusuale, come la stampa 3D, caratteristica presente dalle prime collezioni. La designer Dinara è una vera businesswoman che sta mano a mano creando un mondo tutto attorno al proprio brand, in cui spicca il concept store di Astana che è allo stesso tempo beauty salon, caffè, atelier. Vari (e ancora work in progress) i progetti futuri per questo brand che mira a diventare uno dei più chiacchierati in Kazakistan.

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  • Kurak Korpe
    Sin dalle prime uscite, il brand Kurak Korpe si caratterizza per l’uso del costume kazako in maniera più street: i velluti sono impiegati per cappelli alti e dai toni rossastri, le trame diventano protagoniste di kilt da uomo, i disegni classici si semplificano in decorazioni per gli accessori.

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Текст:by Riccardo Terzo

http://www.vogue.it/vogue-talents/news/2017/12/05/kazakhstan-fashion-week-astana-primavera-estate-2018/